I Lampadieri

In questa notte scura, qualcuno di noi, nel suo piccolo, é come quei "lampadieri" che, camminando innanzi, tengono la pertica rivolta all'indietro, appoggiata sulla spalla - con il lume in cima. Così, il "lampadiere" vede poco davanti a sè - ma consente ai viaggiatori di camminare più sicuri. Qualcuno ci prova. Non per eroismo o narcisismo, ma per sentirsi dalla parte buona della vita. Per quello che si é. Credi.

Tom Benetollo

domenica 14 ottobre 2012

Wind: una vittoria amara

Una vittoria, perché è la prima volta nella storia di tutto il settore TLC, che -sull'onda di una magnifica e dura lotta dei lavoratori- riusciamo ad  fermare una ipotesi di esternalizzazione, quella dell'intera Rete di Wind.

Amara, perché -nonostante l'importante opera di contenimento realizzata in una estenuante trattativa dal coordinamento rsu- distrugge in via permanente 15 anni di accordi costruiti a tutela dei lavoratori, determina nuovi rapporti di forza a favore del potere di controllo aziendale, introduce dei precedenti negativi negli istituti di tutela nonché nelle regole democratiche di validazione degli accordi che rischiano di incidere negativamente su tutto il settore ed oltre.

Qualche esempio per far capire la dimensione dell'intervento:
- nel 2011 il valore di riferimento per il Premio di Risultato di un 5° livello era 2.550 €;  nel 2013 crollerà a 670 € per giungere gradualmente  al 2017 -alla fine del percorso di "messa in sicurezza"- alla cifra(al 100% di raggiungimento dell'obiettivo di Ebitda) di 850 €: a tale data un lavoratore potrà ipoteticamente raggiungere il livello base di erogazione economica di 7 anni prima solo se l'Ebitda aziendale sarà migliore di tre punti percentuali(evento davvero straordinario)! 

- un ora di lavoro per un intervento in reperibilità di un sesto livello, oggi può essere pagata anche meno di 8 €, ben al di sotto di qualsivoglia remunerazione oraria di lavoro prevista nel CCNL; con il precedente accordo, in situazioni analoghe, la retribuzione era almeno 12 €.

- il tempo di  rientro  di un tecnico dall'ultimo impianto sarà a suo carico nella maggior parte dei casi, mentre sinora era integralmente retribuito...

Questi sono solo alcuni esempi di una lunga e dolorosa serie di tagli e cancellazioni di tutele, dalla riduzione del riposo compensativo per il lavoro notturno alla penalizzazione della malattia nell'erogazione del premio, dalla geolocalizzazione dei tecnici alla riduzione dell'indennità di refezione, con anche delle deroghe peggiorative del CCNL. 
Una "spremitura" del lavoratore finalizzata ad un ipotetico  aumento di produttività individuale, che ha una ed una sola contropartita: la previsione aziendale di non esternalizzare o societarizzare rami di azienda nei prossimi 5 anni. Una garanzia comunque importante in una fase come questa.
Rimane  il dubbio se sia lecito ed utile uno scambio fra tutele occupazionali (comunque relative) e salario e diritti, nelle dimensioni e nelle qualità realizzate in questo accordo. Continuiamo a ritenere che per il sindacato non tutto sia negoziabile e non tutto nello stesso modo. Altrimenti non c'è argine al ricatto aziendale (ricatto peraltro insito sempre nella asimmetria di poteri fra azienda e lavoratore, asimmetria che diviene sempre più forte perché vengono colpite ogni giorno le leggi che miravano ad attenuare questo squilibrio). Senza questi argini una azienda può teoricamente chiederti tutto: anche di darti  un ultimatum di 10 giorni di tempo per mettere pesantemente mano ad accordi che sono stati costruiti in decenni, anche di obbligarti a violare le regole scritte sul voto dei lavoratori sugli accordi di secondo livello nell'accordo fra sindacati della categoria della Comunicazione in data 25 novembre 2011. (leggi qui dichiarazione stampa nazionale)

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