I Lampadieri

In questa notte scura, qualcuno di noi, nel suo piccolo, é come quei "lampadieri" che, camminando innanzi, tengono la pertica rivolta all'indietro, appoggiata sulla spalla - con il lume in cima. Così, il "lampadiere" vede poco davanti a sè - ma consente ai viaggiatori di camminare più sicuri. Qualcuno ci prova. Non per eroismo o narcisismo, ma per sentirsi dalla parte buona della vita. Per quello che si é. Credi.

Tom Benetollo

venerdì 29 novembre 2013

WIND: COMUNICATO SU TELELAVORO


Il 20 novembre u.s. si è tenuto a Roma il secondo incontro nazionale sul Telelavoro.
Con questo comunicato le Rsu di Bologna intendono fare il punto sulla discussione e sullo stato
della trattativa con l’Azienda.
Durante la giornata del 20/11 si è trattato l’argomento telelavoro su due livelli: un primo
livello di carattere normativo, sul quale si sono registrati alcuni avanzamenti tra le parti che
elenchiamo:
 L’Azienda ha convenuto di eliminare la possibilità di assumere in telelavoro. Il criterio
era infatti discordante con il requisito dell’anzianità di almeno un anno nella funzione
svolta dal Dipendente e con il concetto di volontarietà, in quanto il telelavoro in fase di
assunzione potrebbe non essere reversibile.
 Con riferimento ai criteri per eventuali graduatorie, in caso di domande più elevate
rispetto alle disponibilità, è stata introdotta la causale relativa alla necessità di assistere
parenti disabili conviventi (in precedenza la previsione si limitava ai figli disabili).
 E’ stato ridotto a 9 mesi, invece dei 12 proposti inizialmente, il periodo dopo il quale un
lavoratore può richiedere il rientro in Azienda a fronte di mutate esigenze personali.
 Per quanto riguarda il domicilio si è condivisa l’interpretazione per la quale non sarà
condizione ostativa al Telelavoro il caso in cui il domicilio sia fuori dalla regione dove è
presente l’unità produttiva di provenienza. Inoltre l’Azienda si è dichiarata disponibile a
prevedere, in casi di distanze considerevoli, la possibilità di gestire i rientri presso la
sede amministrativa più vicina al domicilio.
 In materia di orario di lavoro si è convenuto di ricondurre al tema delle flessibilità
previste dalla Legge in caso di prestazioni rese nell'ambito di rapporti di telelavoro
domiciliare, legandole alla disciplina del CCNL e quindi all’informativa preventiva alla
RSU onde evitare possibili interpretazioni sfavorevoli per Lavoratrici e Lavoratori.
 Abbiamo inoltre registrato disponibilità aziendali affinché, come richiesto in tutte le
assemblee dopo il regime di sperimentazione, si possano allargare gli ambiti di
applicazione del Telelavoro ed anche delle modalità.
Sul secondo livello, quello economico, le posizioni rimangono invece distanti. L’Azienda ha
riproposto, senza scostarsi dall’ipotesi iniziale del 9 ottobre e senza dare disponibilità di mediazione, un importo forfettario omnicomprensivo, che coprirebbe le spese assunte dal Lavoratore (comprese quelle di connessione ADSL) di soli 40€ lordi. Al Telelavoratore, inoltre, non verrebbero riconosciuti i ticket per i pasti.
La Delegazione Sindacale Slc-Fistel-Uilcom, ha ritenuto questa cifra insufficiente, perché non
equilibrata rispetto al bilancio tra costi e benefici che coinvolgeranno il Telelavoratore da una
parte e l’Azienda dall’altra. Tale considerazione è inoltre sostenuta dalle condizioni contrattate
in altre Aziende del settore che hanno già raggiunto accordi in materia, economicamente non
paragonabili alla proposta di Wind, perché oltre ad avere un compenso forfettario sensibilmente più alto, mantengono, in molti casi, il trattamento pasto tramite convenzione o ticket restaurant.
Siamo consci della situazione economica del settore e recepiamo con favore le rassicurazioni
aziendali sulla totale volontarietà della scelta, tuttavia non possiamo ignorare i mandati delle
assemblee che in merito si sono espresse per un riconoscimento economico più equo.
RSU e OO.SS. si sono sedute al tavolo di trattativa sul Telelavoro con l’obbiettivo di
sottoscrivere un accordo di miglior favore rispetto a quanto già previsto da CCNL e Accordi
Interconfederali, partendo dal presupposto condiviso, che il Telelavoro è un importante
strumento di conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
L’auspicio e l’invito fatto da parte sindacale in conclusione dell’incontro è che l’Azienda,
partendo dagli avanzamenti condivisi sulla parte normativa, riconsideri l’indisponibilità a
trattare sulla parte economica affinché si possa approdare ad un Accordo condiviso al più
presto.
Le RSU di Bologna

sabato 16 novembre 2013

telecom avanti TUTTA -comunicato unitario

La scorsa settimana abbiamo tenuto Assemblee Telecom in tante realtà dell’Emilia Romagna.
Abbiamo condiviso con le lavoratrici e i lavoratori del gruppo Telecom Italia tutte le preoccupazioni (qualcosa di più) sulla nuova “era” Telefonica in Telecom Italia.
Sono fortemente a rischio gli interessi nazionali, indipendentemente dal passaporto di Telefonica.
Non c’è solo la questione, già presente nel passato, della sicurezza delle comunicazioni del paese, che deve essere ovviamente finalmente affrontata, ma ci sono molte perplessità sulla possibilità che il settore delle TLC, da tutti indicato come uno dei settori volano per la ripresa economica in Italia e in Europa, possa disporre delle risorse economiche necessarie per lo sviluppo della RETE a banda ultralarga, come previsto dal progetto della UE che prevede entro il 2018 la copertura della nuova RETE per il 60% della popolazione (siamo circa al 14% di copertura, contro il 30% medio degli altri paesi europei).
Un ruolo fondamentale in questo progetto dovrebbe giocarlo Telecom Italia, ma riteniamo difficile che Telefonica, causa l’alto indebitamento e probabilmente lo scarso interesse, possa garantire i necessari investimenti.
E non può non essere anche un interesse nazionale la sopravvivenza di una delle pochi grandi aziende rimaste sul territorio nazionale, operante anche al di fuori dei confini nazionali.
Non è infatti solo fortemente a rischio per il futuro il perimetro occupazionale (spezzatino societario e conseguenti ricadute occupazionali), in virtù del modello organizzativo che Telefonica adotta da anni in “casa propria”, ma è anche a rischio nell’immediato la tenuta finanziaria della Telecom. Non procedendo ad una vera ricapitalizzazione (e non finta come lo è il bond convertendo sa 1,3 miliardi di EURO scaturito dal CDA del 7 novembre) di Telecom, il declassamento del debito già decretato da parte di alcune società di rating, porterà ad un sempre maggiore esborso economico che Telecom dovrà pagare in interessi per continuare a finanziare il debito (debito che non ci stancheremo mai di ricordare non frutto di bilanci negativi, ma frutto delle varie scalate societarie appunto a debito, successivamente scaricato su Telecom), mettendo in discussione la sostenibilità economica di Telecom.
Quanto scaturito dal CDA Telecom del 7 novembre conferma in larga parte le nostre preoccupazioni.
Non sono stati annunciati esuberi (e difficilmente poteva essere diversamente visto che la maggior parte dei lavoratori sono in CdS fino alla metà del 2015, ma dopo……..), ma è ben presente un mix di finanza creativa già tristemente nota nel passato di Telecom (vendita e successivo riaffitto delle torri e degli immobili rimasti), unitamente alla vendita/svendita di un asset importante e altamente remunerativo: Telecom Argentina.
E’ anche annunciato un impegno per investire circa 9 miliardi di EURO nel corso del triennio 2014-2016, senza però minimamente menzionare dove e come sarà reperita questa cifra.
Riteniamo che a questo punto l’unica soluzione percorribile sia quella di riportare le TLC sotto il controllo pubblico, garantendo l’unicità aziendale di Telecom e gli investimenti.
Consci che per la portata degli interessi in campo e per i potenziali rischi, il solo Sindacato e i lavoratori non sono in grado da soli di sostenere tale peso, abbiamo provveduto quindi sin da subito, oltre a sensibilizzare i mezzi di informazione/l’opinione pubblica, a coinvolgere la Politica e le Istituzioni pubbliche a tutti i livelli.
A livello regionale si è dato corso a più incontri informativi con i Parlamentari eletti sul territorio.
A livello nazionale si è proceduto alle audizioni c/o le Commissioni Parlamentari Trasporti/TLC di Camera e Senato, unitamente alla partecipazione e organizzazione di incontri pubblici sul tema e si è richiesto (unitamente alle Confederazioni CGIL CISL UIL) a più riprese un incontro con il Governo, che sciaguratamente ad oggi non ha ricevuto nessuna risposta.
Unitamente ai lavoratori del nostro territorio riteniamo a questo punto non più eludibile e indispensabile l’apertura di una vertenza e di una mobilitazione nazionale.
La situazione è complessa ed in uno stadio molto avanzato, ma è ancora fluida e si può (si deve) quindi ancora condizionare gli eventi.

Bologna, 18 novembre 2013



Le Segreterie Regionali E.R.

 

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