I Lampadieri

In questa notte scura, qualcuno di noi, nel suo piccolo, é come quei "lampadieri" che, camminando innanzi, tengono la pertica rivolta all'indietro, appoggiata sulla spalla - con il lume in cima. Così, il "lampadiere" vede poco davanti a sè - ma consente ai viaggiatori di camminare più sicuri. Qualcuno ci prova. Non per eroismo o narcisismo, ma per sentirsi dalla parte buona della vita. Per quello che si é. Credi.

Tom Benetollo

venerdì 22 marzo 2013

CCNL TLC: premiata una piattaforma che ha saputo osare- 75% di Sì

Il risultato  delle votazioni sul rinnovo del CCNL Telecomunicazioni  è del 75% di Sì.

Votanti   fav. cont. ast. % sì % no % ast.
Bologna 1379 1056 270 53 76,6% 19,6%   3,8%
Ferrara 83 53 28 2 63,9% 33,7%  2,4%
Ravenna 98 88 5 5 89,8% 5,1%  5,1%
Modena(telecom+sielte+achanto) 234 192 15 27 82,1% 6,4% 11,5%
Reggio Emilia 70 55 13 2 78,6% 18,6%  2,9%
Parma(telecom+wind+vodaf) 124 86 33 5 69,4% 26,6%   4,0%
Piacenza 57 4 44 9 7,0% 77,2%  15,8%
Rimini 148 123 23 2 83,1% 15,5%  1,4%
Forlì 39 33 3 3 84,6% 7,7%  7,7%
Cesena 23 20 3 0 87,0% 13,0%  0,0%
Totali Emilia Romagna 2255 1710 437 108 75,8% 19,4%  4,8%


Ecco il raffronto con le precedenti votazioni:

votazioni Ipotesi CCNL 2012-2014 Telecomunicazioni votazioni Ipotesi CCNL 2009-2011 Telecomunicazioni votazioni Ipotesi CCNL 2005-2008


Fav Contr Ast Fav Contr Ast Fav. Contr. Ast.
BOLOGNA 76,6% 19,6% 3,8% 57,0% 42,4% 1,0% 9,10% 89,69% 1,27%
EMILIA ROMAGNA 75,8% 19,4% 4,8% 65,1% 33,9% 1,1% 13,10% 84,94% 1,96%



 Un risultato chiaro ed importante che premia la lotta dei lavoratori ed il lavoro svolto dai delegati e dal Comitato di Settore.

Gli ingredienti di questo esito sono semplici e tutti dovremo tenere a mente questa ricetta:
1) una piattaforma che ha saputo osare, riproponendo  per il secondo rinnovo contrattuale la tematica della Clausole Sociali collegandola alla resistenza quotidiana contro le esternalizzazioni ed alla ricomposizione delle filiere; una piattaforma che ha saputo osare rivendicando un aumento economico redistributivo in piena Crisi generale e di settore;

2) una lotta determinata ed unita  di tutti i lavoratori; 16 ore (20 con la CGIL!)di sciopero in meno di tre mesi, una grande manifestazione unitaria a Roma, centinaia di iniziative in tutte le sedi, su obiettivi chiari e condivisi: l'unità del settore; la centralità della tutela del lavoro in tutte le sue tipologie ed in tutta la filiera di appalti; il rifiuto di ulteriori flessibilità normative;

3) un esito che, nonostante alcuni punti di mediazione  necessitino di una continua vigilanza e di auspicabili miglioramenti, che rispetta il mandato ricevuto e  rafforza le lotte fatte.

La nostra delegazione, ha dato un forte contributo nello sviluppo e nel raggiungimento della sintesi finale,  ha valutato come positivo nel suo complesso l'esito finale ed ha presentato  ai lavoratori  il lavoro svolto senza nascondere nessuna criticità, sottoponendolo al loro giudizio finale e conclusivo.
Il risultato ci conforta e motiva nelle vertenze che ora stiamo gestendo a livello delle singole aziende, in Vodafone, Telecom, Ericsson.... Grazie ancora...





VERTENZA TELECOM: voto di mandato

Ecco i risultati riepilogativi del voto sul mandato della vertenza nazionale Telecom in Emilia Romagna

MANDATO TRATTATIVA RIORGANIZZAZIONE TELECOM 2013
SEDI E.R. FAVOREVOLI CONTRARI ASTENUTI

TOT 364 1153 129


Il no al mandato è un fortissimo segnale a rinegoziare il mandato medesimo, non una richiesta di abbandonare il campo.

Riteniamo altamente improduttivo fare una sterile lista di tutte le innumerevoli obiezioni avanzate sui punti di merito (praticamente tutti, sia quelli considerati "aperti" che quelli "chiusi"). Ci limitiamo a segnalare quelli che per noi sono prioritari e discriminanti per una ripresa della trattativa:

1- l'ipotesi di societarizzazione del Caring Services, deve essere definitivamente abbandonata, togliendo il rinvio all'aprile del 2014

2- nella chiusura di sedi devono essere escluse a priori quelle di territori che, come Ferrara, sono stati colpiti dal terremoto del 2012

3- non è possibile regredire su  alcuni punti evoluti conquistati con faticose lotte nelle contrattazioni di secondo livello, dove si intersecano tutele reali nei confronti di lavoratori soggetti a forme rigide di controllo e ad alta intensità e ritmi di lavoro, come sono i lavoratori del Call Center; quindi vanno cancellati almeno i punti che ipotizzano il ritorno alle 40 ore settimanali ed il ritorno alla pausa da VDT non effettivamente sospensiva della attività lavorativa.

4- il tecnico di rete deve avere la possibilità di scegliere se utilizzare il cd "progetto panda", quindi partendo da casa con le "franchigie" di tempo per raggiungere la sede della prima attività, oppure raggiungere la sua normale sede di lavoro e prendere regolarmente servizio da lì; ogni forzatura rischia di condannare i tecnici a un allungamento de facto dell'orario di lavoro anche di ore certamente non retribuite.

Detto questo non possiamo omettere che in molte assemblee e negli attivi, anche unitari, è stato posto il problema dell'approccio negoziale:
- avevamo già rilevato unitariamente dalla nostra regione, che sia la tempistica ristretta sia la mancata separazione fra argomenti legati alla gestione della crisi aziendale ed argomenti tipici di un secondo livello, non permettevano un reale coinvolgimento democratico e solidale dei lavoratori e delle RSU e non aiutavano un dispiegamento conflittuale, che anzi sembra semplicemente essere stato rimosso dal nostro orizzonte;
- il voto su un mandato su punti ancora così aperti deve prevedere necessariamente il voto finale dei lavoratori sull'ipotesi conclusiva, come del resto prevedono gli accordi nazionali di categoria; su questo punto non è stata ancora fatta chiarezza.

Ci rendiamo conto che una parte di queste riflessioni metodologiche sono necessariamente destinate alle prossime iniziative negoziali su stati di crisi di aziende del settore. Speriamo siano utili.





















giovedì 7 marzo 2013

Vodafone: in cosa possiamo licenziarla?

L’azienda ha comunicato alle  organizzazioni sindacali che  apriranno il prossimo 11 marzo le procedure di mobilità a fronte di 700 “esuberi”.

Il sindacato preannuncia che lo scontro sarà durissimo se l'azienda non recederà dalle sue intenzioni.

La politica commerciale e la strategia di Vodafone assomigliano ad una navigazione a vista che ha peggiorato la qualità dei prodotti, dei servizi e del brand. 
Per questo oggi e’ difficile commentare senza farsi prendere da amarezza e rabbia.

Preferiamo affidarci alle parole dell’amministratore delegato del Gruppo, Vittorio Colao, che intervistato qualche mese fa da Panorama sull’adeguatezza del suo stipendio ha dichiarato:

«Non posso negare che 17 milioni di euro siano una cifra enorme. Non è facile, per me, trovare la risposta. La cosa fondamentale è capire di essere un privilegiato ed essere certo che i tuoi familiari e gli amici, a loro volta, sappiano che ne sei consapevole. Per questo sul tema non esprimo mai pareri in pubblico: non voglio sembrare uno di quei manager sempre sulla difensiva.
Ogni azienda dovrebbe chiedersi:[…]  lo stipendio è troppo alto? Questa è la vera domanda.
Confesso che per me, francamente, è difficile rispondere».

Per noi invece mai la risposta e’ stata così facile come oggi.


 

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