I Lampadieri

In questa notte scura, qualcuno di noi, nel suo piccolo, é come quei "lampadieri" che, camminando innanzi, tengono la pertica rivolta all'indietro, appoggiata sulla spalla - con il lume in cima. Così, il "lampadiere" vede poco davanti a sè - ma consente ai viaggiatori di camminare più sicuri. Qualcuno ci prova. Non per eroismo o narcisismo, ma per sentirsi dalla parte buona della vita. Per quello che si é. Credi.

Tom Benetollo

lunedì 29 ottobre 2012

Mobilità Telecom: Decreto salvaguardia 55000 ed accordi Telecom 26 ottobre


Dopo anni di dure mobilitazioni abbiamo raggiunto alcuni punti fermi nella vicenda dei cosiddetti esodati, almeno per quanto riguarda i lavoratori Telecom interessati, che ci permettono di sbloccare quelle conciliazioni che fino ad oggi, stante il quadro di incertezza legislativa, avevamo dato indicazione di sospendere.

Innanzitutto ricordiamo che il decreto legge firmato in data 5 Ottobre 2012 non ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale stabilisce i seguenti requisiti per rientrare nei 55000 salvaguardati:
1.     Avere un accordo di mobilità stipulato in sede governativa entro il 31/12/2011
2.     Raggiungere i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione della mobilità
3.     La Telecom, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, deve comunicare al Ministero del lavoro e delle politiche sociali – Direzione generale delle relazioni industriali e dei rapporti di lavoro – l’elenco dei lavoratori licenziati dal 5/12/2011 e quelli da licenziare entro il 31/12/2012, indicando per ogni lavoratore la data di licenziamento. (art. 3 comma 1)
4.     L’INPS, entro 15 giorni dalla data della comunicazione trasmessa dalla Telecom al Ministero (vedi punto 3.) ammette, sulla base della data di licenziamento, gli aventi diritto al beneficio della salvaguardia. (art. 3 comma 2).
Considerazioni finali:
 ·         Per i mobilitati e mobilitandi Telecom, interessati alle norme di cui sopra, pur essendo il beneficio di salvaguardia  condizionato  dal raggiungimento del limite massimo numerico in funzione delle risorse economiche stanziate annualmente(commi 14 e 15 dell’art.24 della legge 214/2011)  si può ritenere che essendo stato previsto il beneficio della salvaguardia anche per lavoratori che saranno licenziati in anni successivi al 2012 e tenuto conto che per l’accordo Telecom in essere la data di licenziamento non può comunque superare il 31/12/2012,  i mobilitati/mobilitandi Telecom possano rientrare con ampi margini nei 55000 salvaguardati.
·     Per ovviare definitivamente a questo ed ad ogni altro dubbio concernente variazioni future del requisito del raggiungimento dell'età di pensionamento, la SLC CGIL, insieme a Fistel e Uilcom, ha stipulato con Telecom un accordo in data  26 ottobre in cui l'azienda si impegna alla riassunzione con contratto a tempo determinato alle medesime condizioni economiche e normative o, in alternativa, all’individuazione di diverse soluzioni, sempre finalizzate alla completa salvaguardia dei lavoratori, da definirsi con accordo tra le parti, per tutti coloro che avrebbero raggiunto i requisiti pensionistici previsti dalla legge al momento della stipula degli accordi ma che, per effetto delle modifiche intervenute in materia pensionistica, non dovessero più raggiungere più il diritto a pensione.   

venerdì 26 ottobre 2012

Referendum sul lavoro: firma anche tu

Come probabilmente già saprete, è partita la raccolta delle firme per i referendum sul lavoro lottoperildiciotto. Uno dei due referendum si propone di abrogare la grave manomissione fatta dal governo Monti sull'art.18 dello Statuto dei Lavoratori. L'essenza dell'art.18 era la tutela reale in caso di licenziamento ingiustificato, ovvero la reintegrazione sul posto di lavoro. La minaccia di reintegro ha funzionato efficacemente come deterrente nei confronti delle aziende, riducendo al minimo storico le cause per licenziamento individuale. Con la "riforma" Fornero la tutela reale è stata distrutta! In particolare per i licenziamenti cosiddetti "economici"(giustificato motivo oggettivo) oggi il giudice NON PUO'  reintegrare il lavoratore che sia stato licenziato INGIUSTIFICATAMENTE ( a meno che non attesti la "manifesta insussistenza" del licenziamento), ma solo prevedere una "indennità". La controprova che tale "riforma" altro non sia che un regalo all'imprese per LICENZIARE FACILE, è data dal fatto che siamo di fronte ad una esplosione di licenziamenti arbitrari anche nel settore delle Telecomunicazioni.
L'altro referendum abroga l'art.8 dell'ultima finanziaria del governo berlusconi, un altro regalino ai padroni, che tende di fatto ad abolire il contratto nazionale sancendo la totale derogabilità a livello aziendale sia delle norme contrattuali sia delle leggi a tutela del diritto del lavoro incluso lo Statuto dei Lavoratori!

La stragrande maggioranza dei delegati delle aziende di telecomunicazione della nostra regione ha aderito all'appello a sostegno dei referndum promosso dal Comitato Promotore regionale.

Consapevoli quindi che il Referendum, pur non essendo uno strumento sostitutivo delle lotte e dell'azione sindacale per quanto riguarda i temi del lavoro, può essere uno strumento efficace e funzionale a sostegno del diritto del lavoro e dei diritti nel lavoro se accompagnato dalla mobilitazione e dall'iniziativa sindacale e sociale, INVITIAMO I LAVORATORI CHE INTENDANO FIRMARE E SOSTENERE I REFERENDUM A RIVOLGERSI  AI  DELEGATI  SLC NELLA LORO SEDE DI LAVORO.   

giovedì 18 ottobre 2012

Wind: comunicato assemblee 15 ottobre

 

comunicato assemblee sedi wind emilia romagna 15 ottobre
 


Le assemblee dei lavoratori Wind della Emilia Romagna accolgono con soddisfazione la definitiva cancellazione delle ipotesi di esternalizzazione che avevano messo una grave ipoteca sulla necessaria unità dell'azienda e sull'efficienza dei reparti di Rete.

Apprezzano sinceramente il lavoro svolto dalla delegazione trattante, che ha permesso, fra l'altro, il mantenimento -sia pur economicamente lesionato- dell'istituto del Lavoro Programmato Notturno, nonché il parziale recupero di erogazioni e tutele rispetto alle iniziali proposte aziendali.

Denunciano come -nonostante questi sforzi- il risultato raggiunto sia troppo pesante per il livello dei tagli e troppo squilibrato a favore del recupero di autorità della azienda su salario e normative.

Ricordano inoltre come il mandato su cui erano state chiamate a votare -e che anche in Emilia Romagna aveva visto, sia pur di poco, prevalere i Sì- conteneva un punto politico fondamentale: "l

a revisione degli istituti contrattuali sarà temporanea". Tale punto politico è assente per tutti gli accordi di secondo livello, che dovranno essere rinegoziati a scadenza del protocollo.

Questo punto era fondamentale per i lavoratori Wind della Emilia Romagna, in quanto rappresentava l'ultima mediazione possibile rispetto all'esigenza ripetutamente presentata dalle precedenti assemblee che chiedevano di:"

intervenire esclusivamente sulle disponibilità piene di una negoziazione fra le parti sociali, ovvero sulla organizzazione della Rete, sugli istituti in fase di rinnovo e le parti normative soggette oggettivamente a revisione, nonché sulle erogazioni variabili ed incerte".

I lavoratori della Emilia Romagna ritengono che non avere definito e posto dei limiti a quello che poteva essere oggetto di negoziazione, ha portato ad uno scambio fra tutele occupazionali contro salario e diritti, ben superiore in quantità e qualità rispetto a quanto preventivato ed auspicato.

La violazione delle norme e prassi da sempre applicate in Wind sulla validazione delle ipotesi di accordo tramite voto dei lavoratori, rende ancora più insopportabile questa mancato rispetto di un mandato già di per sé lacunoso.

TUTTI PER IL CONTRATTO!

TUTTI PER IL CONTRATTO
IL CONTRATTO PER TUTTI
 
 
Il 19 ottobre è sciopero nazionale dell'intera giornata (ricordiamo che è in corso ANCHE lo sciopero dello straordinario e del supplementare) per i lavoratori delle aziende di TLC.
 
Dopo essere riusciti a sventare -con lo sciopero del 17 settembre- la rottura dell'unità contrattuale, abbiamo di fronte delle aziende che non vogliono concedere nulla per limitare la precarizzazione del lavoro all'esterno (appalti incontrollati, eseternalizzazioni, delocalizzazioni!) anzi vogliono aumentare la precarizzazione interna (ulteriori e più gravose flessibilità sull'orario di lavoro, uso ed abuso a fini "produttivi" delle ROL e dei permessi, libertà di controllo a distanza ...) fino ad arrivare a licenziare in tronco chiunque non si allinei alle loro regole (etiche?).
 
RESPINGIAMO QUESTE PROVOCAZIONI, PARTECIPIAMO ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE CHE PARTIRA' ALLE ORE 10.00 DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA A ROMA.
 
I pullman da Bologna partono da via Don Fiammelli  (Sede Vodafone, angolo via Corticella) concentramento alle ore 3.40.  Un pullman è anche previsto dal Centro Borgo a Borgo Panigale. Il ritorno a Bologna  è previsto entro e non oltre le ore 20.00.
PRENOTATE URGENTEMENTE DAI VOSTRI DELEGATI CGIL o telefonate ad Enrico: 3357282301



domenica 14 ottobre 2012

Wind: una vittoria amara

Una vittoria, perché è la prima volta nella storia di tutto il settore TLC, che -sull'onda di una magnifica e dura lotta dei lavoratori- riusciamo ad  fermare una ipotesi di esternalizzazione, quella dell'intera Rete di Wind.

Amara, perché -nonostante l'importante opera di contenimento realizzata in una estenuante trattativa dal coordinamento rsu- distrugge in via permanente 15 anni di accordi costruiti a tutela dei lavoratori, determina nuovi rapporti di forza a favore del potere di controllo aziendale, introduce dei precedenti negativi negli istituti di tutela nonché nelle regole democratiche di validazione degli accordi che rischiano di incidere negativamente su tutto il settore ed oltre.

Qualche esempio per far capire la dimensione dell'intervento:
- nel 2011 il valore di riferimento per il Premio di Risultato di un 5° livello era 2.550 €;  nel 2013 crollerà a 670 € per giungere gradualmente  al 2017 -alla fine del percorso di "messa in sicurezza"- alla cifra(al 100% di raggiungimento dell'obiettivo di Ebitda) di 850 €: a tale data un lavoratore potrà ipoteticamente raggiungere il livello base di erogazione economica di 7 anni prima solo se l'Ebitda aziendale sarà migliore di tre punti percentuali(evento davvero straordinario)! 

- un ora di lavoro per un intervento in reperibilità di un sesto livello, oggi può essere pagata anche meno di 8 €, ben al di sotto di qualsivoglia remunerazione oraria di lavoro prevista nel CCNL; con il precedente accordo, in situazioni analoghe, la retribuzione era almeno 12 €.

- il tempo di  rientro  di un tecnico dall'ultimo impianto sarà a suo carico nella maggior parte dei casi, mentre sinora era integralmente retribuito...

Questi sono solo alcuni esempi di una lunga e dolorosa serie di tagli e cancellazioni di tutele, dalla riduzione del riposo compensativo per il lavoro notturno alla penalizzazione della malattia nell'erogazione del premio, dalla geolocalizzazione dei tecnici alla riduzione dell'indennità di refezione, con anche delle deroghe peggiorative del CCNL. 
Una "spremitura" del lavoratore finalizzata ad un ipotetico  aumento di produttività individuale, che ha una ed una sola contropartita: la previsione aziendale di non esternalizzare o societarizzare rami di azienda nei prossimi 5 anni. Una garanzia comunque importante in una fase come questa.
Rimane  il dubbio se sia lecito ed utile uno scambio fra tutele occupazionali (comunque relative) e salario e diritti, nelle dimensioni e nelle qualità realizzate in questo accordo. Continuiamo a ritenere che per il sindacato non tutto sia negoziabile e non tutto nello stesso modo. Altrimenti non c'è argine al ricatto aziendale (ricatto peraltro insito sempre nella asimmetria di poteri fra azienda e lavoratore, asimmetria che diviene sempre più forte perché vengono colpite ogni giorno le leggi che miravano ad attenuare questo squilibrio). Senza questi argini una azienda può teoricamente chiederti tutto: anche di darti  un ultimatum di 10 giorni di tempo per mettere pesantemente mano ad accordi che sono stati costruiti in decenni, anche di obbligarti a violare le regole scritte sul voto dei lavoratori sugli accordi di secondo livello nell'accordo fra sindacati della categoria della Comunicazione in data 25 novembre 2011. (leggi qui dichiarazione stampa nazionale)

giovedì 11 ottobre 2012

Telecom: Reparti Confino

Quando una azienda costituisce ad hoc un reparto i cui compiti sono generici ed indefiniti e comincia a riempirlo di lavoratori "scomodi", ovvero coloro che creano problemi perché non dicono sempre sì, perché ritenuti poco "adatti" alle nuove esigenze di produttività, perché sindacalisti attivi, allora siamo in presenza di un "reparto confino". 
Insomma siamo in presenza di una azione grave che lede la dignità umana e che prelude all'espulsione, in una forma o nell'altra, di quei lavoratori. 
Numerosi segnali ci hanno indotto in passato a lanciare  allarmi di questo tipo ed oggi per come si viene configurando il reparto CSA in Telecom riteniamo sia opportuno reiterarlo con più forza! 

Vodafone licenzia più facile, grazie a Monti

Deve essere sembrata una manna dal cielo, ai padroni, lo smantellamento dell'art.18 realizzato dalla Fornero. Infatti non hanno perso tempo in Vodafone con un licenziamento per "giustificato motivo oggettivo", sapendo che a meno che non si riesca a provare una "insussistenza manifesta", per il lavoratore anche ingiustamente licenziato la strada della reintegrazione nel suo posto di lavoro è molto ardua.
ANCHE   NEL CALL CENTER DI BOLOGNA LA VODAFONE  COMUNICA  ALLA DIREZIONE TERRITORIALE DEL LAVORO  L'INTENZIONE  DI LICENZIARE  UNA  LAVORATRICE.
E non c'è solo Vodafone, tutte le aziende di TLC stanno provando ad usare i nuovi varchi introdotti dalla Fornero anche sul licenziamento disciplinare, cercando di far inserire nel CCNL delle aberrazioni, come il licenziamento per non aver rispettato il codice etico della Confindustria (!?) o per aver "offeso" un Cliente.
Diventa ancora più urgente che lo sciopero e la manifestazione nazionale del 19  siano un segnale forte e chiaro, il più forte ed il più chiaro possibile, anche per fermare questi abusi.
Diventa ancora più urgente sostenere  la raccolta di firme, che partirà dal 13 ottobre, per i referendum abrogativi sia delle norme che cancellano l'art.18 della L.300, sia  delle disposizioni che consentono deroghe peggiorative incontrollate ai CCNL.

venerdì 5 ottobre 2012

LA LOTTA E' "STRAORDINARIA"


A pochi  giorni di distanza dalla rottura delle trattative, riteniamo che si debba rafforzare l’appello che già venne fatto prima dello sciopero del 17 settembre.

Abbiamo inciso con lo sciopero ed abbiamo inciso come delegazione  nel portare avanti le nostre rivendicazioni nel confronto con la controparte nei tre giorni a Roma.

L’appello -che tanti  stanno già seguendo- è quello di non aderire alle richieste che l’azienda fa in tema di STRAORDINARIO.
 Lo straordinario imposto da  questa azienda  non è più straordinario ma una sorta di orario base (in linea con la maxi flessibilità che le aziende vorrebbero inserire nel contratto).  Il BLOCCO DEGLI STRAORDINARI è anche uno strumento per fermare questa pratica nel quotidiano
Ci rivolgiamo anche a tutti i lavoratori che ancora pensano che dopo lo sciopero si debba recuperare le ore “perse” facendo straordinario nei giorni successivi: così facendo sabotate in parte l'effetto dello sciopero.
Infine ci addolora e ci stupisce assistere alla presenza di straordinario anche nella stessa giornata dello sciopero, fenomeno che si continua a manifestare alla faccia di tutti quei colleghi che non solo hanno scioperato ma che portano avanti con fatica una lotta fatta anche da comportamenti quotidiani, facendo il proprio lavoro all’interno dell’orario base e non accettando la richiesta che  viene fatta da capi e capetti che fanno finta di non sapere che il contratto di settore riguarda anche loro(ma in azienda il vento gira in fretta).

 RIBADIAMO CON FORZA :
SI INCIDE CON LO SCIOPERO IN UN GIORNO, SI INCIDE CON LE MANIFESTAZIONI, MA SI INCIDE ANCHE CON L’AZIONE DI LOTTA QUOTIDIANA. 
NO ALLO STRAORDINARIO.
NON POSSIAMO PIU’ FAR FINTA DI NIENTE, IL SACRIFICIO NON LO SI PUO’  CHIEDERE SEMPRE AI SOLITI NOTI, OGNUNO DI NOI DEVE FARE LA SUA PARTE.
le segreterie Cgil Cisl Uil

CCNL: IL RISVEGLIO DEI “BELLI ADDORMENTATI”

IL RISVEGLIO DEI “BELLI ADDORMENTATI” DEL CCNL TLC
(….. e speriamo che non si riaddormentino)

In natura conosciamo tutti il fenomeno del letargo invernale , ma non tutti conoscono il fenomeno che sta accadendo nel mondo del lavoro ovvero il letargo contrattuale, una particolare condizione che sta colpendo organizzazioni sindacali autonome come lo SNATER.
Nei giorni scorsi abbiamo però assistito a un tentativo di risveglio da questo torpore, forse stimolata da un nostro comunicato , dove SNATER per la prima volta dopo mesi e mesi di silenzio nonostante il contratto scaduto ha diffuso un comunicato sul CCNL .
Ci eravamo illusi , vedendolo , di scoprire finalmente, dopo mesi e mesi di silenzio le proposte le idee le considerazioni rispetto agli atteggiamenti di ASSTEL, come la proposta prima avanzata ( e poi dopo lo sciopero del 17, ritirata) di spezzettare il CCNL, oppure il rifiuto di inserire le clausole sociali per combattere appalti selvaggi e esternalizzazioni , oppure ancora la loro richiesta di mettere a carico dei lavoratori i primi tre giorni di malattia.
Macché !!! Niente di tutto questo, nessuna idea, nessuna proposta nessun commento su ASSTEL e su suoi atti. Abbiamo trovato solo tanto livore odio e falsità scaricate, indovinate su chi ?
Sui delegati di SLC FISTEL UILCOM, colpevoli di non cadere in letargo quando c’è da provare a portare a casa il rinnovo del CCNL con più regole a tutela dell’occupazione e magari anche un po’ di aumento salariale.
Comprendiamo l’imbarazzo di un sindacato come lo SNATER che da anni dichiara la propria contrarietà a esternalizzazioni e appalti selvaggi , e va in letargo proprio nel momento in cui si può provare a conquistare regole che comincino a mettere i primi paletti che frenino questo sistema.
Due considerazioni vogliamo fare come sempre con spirito costruttivo:
  1. Come si fa ad affermare “” … ASSTEL NON CI VUOLE ALLE TRATTATIVE ….”” quando SNATER non ha ancora inviato ad ASSTEL una lettera di richiesta di rinnovo del CCNL e tantomeno una piattaforma di richieste e aumenti contrattuali. E’ come ascoltare qualcuno che si lamenta perché non gli viene aperta la porta ( da ASSTEL) ma nemmeno ha provato a bussare o a suonare il campanello.
  2. A differenza di quanto affermato da SNATER , i delegati SLC FISTEL UILCOM sono lieti quando vengono a conoscenza che SNATER si accorda con TELECOM per il rilascio di migliaia di ore di permesso sindacale, perché ciò significa poter continuare a vedere i delegati SNATER assentarsi dal posto di lavoro poter diffondere capillarmente ed in libertà i loro comunicati. Un diritto che ogni delegato sindacale , di organizzazione autonoma o confederale non importa, deve avere e mantenere.
Comunque, se un giorno riusciremo a portare una ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL da presentare e far votare ai lavoratori in assemblea, siamo certi che i delegati SNATER saranno lì presenti freschi e riposati dal lungo letargo, pronti dall’alto dei loro pulpiti e con le loro belle matite rosse a sottolineare ciò che si poteva fare di più e meglio a chi invece in letargo non c’è andato e sta provando faticosamente , ma con l’appoggio di decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori delle TLC, a portare a casa il nuovo CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DELLE TELECOMUNICAZIONI.
Le Segreterie Regionali di SLC FISTEL UILCOM

giovedì 4 ottobre 2012

CCNL: SNATER scambia il fregarsene per dignità


Abbandonano i lavoratori a se stessi e se ne vantano pure!
SNATER è un sindacato avanti, troppo avanti; talmente avanti che il 26/10/2012 se ne è uscito con un comunicato datato 26/12/2012.Sappiamo così che probabilmente per Natale gli verrà regalato un dizionario e di conseguenza, dopo Art.18, scoprirà una parola nuova: Dignità. E sarà così felice da scriverci sopra un comunicato per mettere nero su bianco quello che ha capito della parola Dignità.
Vediamola insieme.
Per prima cosa scopriamo che SNATER ha preso Cenerentola come modello del proprio concetto di dignità.
Infatti per SNATER le trattative sul CCNL sono come la favola di Cenerentola: SNATER è Cenerentola, la trattativa - come il Ballo del Principe - è a invito e i Sindacati Confederali, nel ruolo di Matrigna e Sorellastre, non la vogliono al ballo. E non la vogliono perché Cenerentola ha conservato la sua dignità e per questo è la più bella di tutte.
I lavoratori sanno, invece, che la realtà è molto più dura e non c'è nessuna Fatina a rinnovare i contratti. Non ci sono mai fatine a rinnovare i contratti per i lavoratori. I contratti si rinnovano con impegno e sacrificio. Impegno e sacrificio di chi il 17 ha scioperato e di chi è venuto in manifestazione. L'impegno e il sacrificio che al momento hanno scongiurato la nascita del Contratto dei Call Center, contratto che avrebbe spaccato il settore delle Telecomunicazioni, aprendo la strada a una tragica perdita di diritti.
E ai tavoli che conquistarono quei diritti sedettero coloro che avevano lottato e sofferto per esserci, non chi si lucidava le scarpe aspettando l'invito.
Attenti, però: SNATER sotto la maschera di Cenerentola nasconde il ghigno degno delle peggiori falangi berlusconiane.
Infatti SNATER perla di "molti delegati cgil cisl e uil" che non sarebbero "al lavoro tutti i giorni" come le RSU SNATER, non precisando altro, ma facendo leva sulla scarsa conoscenza che i lavoratori hanno delle cose sindacali per gettare fango un po' su tutti, senza spiegare chi sarebbero e dare a questi la possibilità di difendersi. Se per il Barbiere di Siviglia: "La calunnia è un venticello...", per SNATER la Calunnia è Dignità.
Grande ragazzi, Sallusti è orgoglioso di voi.
Ma c'è dell'altro: SNATER scrive, con orgoglio, come "nella sua tradizione anche questa volta ha lasciato ai suoi iscritti e simpatizzanti la libertà di aderire allo sciopero e al picchetto".
Cioè, ammette di essere un sindacato che per tradizione se ne lava le mani e abbandona i lavoratori al loro destino. La dignità dello SNATER consiste nell'essere "da quindici anni" in fuga da tutte quelle responsabilità che un sindacato serio non teme di affrontare. La dignità dello SNATER è il "NO a tutto" tipico di chi è pavido, non fa niente e poi dà la colpa agli altri se le cose vanno male.
E' la dignità dell'"Armiamoci e Partite".
Il dignitoso SNATER, subito dopo, si lamenta perché gli altri sindacati non hano fatto fronte comune con loro. Accusa gli altri di non volere fare fronte comune con chi, quando tutto va bene, fa roboanti comunicati e tristi spacconate, ma appena le cose si mettono male - come nel caso dello sciopero del 17 settembre 2012 - invece di assolvere i compiti che il proprio ruolo richiede, abbandona iscritti e lavoratori al loro destino e poi vuole pure la medaglia per averlo fatto.
Voi fareste fronte comune con gente come il comandante Schettino?
La perla giunge subito dopo: "Al picchetto sono mancate le nostre bandiere proprio per una questione di dignità": no SNATER, quella che è manca è la vostra dignità, non le vostre bandiere.

 

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