I Lampadieri

In questa notte scura, qualcuno di noi, nel suo piccolo, é come quei "lampadieri" che, camminando innanzi, tengono la pertica rivolta all'indietro, appoggiata sulla spalla - con il lume in cima. Così, il "lampadiere" vede poco davanti a sè - ma consente ai viaggiatori di camminare più sicuri. Qualcuno ci prova. Non per eroismo o narcisismo, ma per sentirsi dalla parte buona della vita. Per quello che si é. Credi.

Tom Benetollo

lunedì 22 luglio 2013

Il Sindacato ed i grilli parlanti


Sono veramente preoccupato per la crisi economica che incide crudelmente sulla pelle di tutti noi, ma sono ancora più preoccupato perché a volte in momenti di crisi si riesce a costruire una coscienza collettiva più consapevole e forte che è il preludio di un riscatto futuro, ma di fronte a tutte le castronerie che circolano diventa molto più arduo costruire un comune sentire.

La Directory Assistance occupa principalmente lavoratori del servizio 1254. Il 1254 è un servizio superato da ormai diversi anni e tutti lo sanno!!!
Chi di voi che legge (o anche vostri conoscenti) ha chiamato in questi ultimi anni il servizio 1254???

Sono intervenute negli anni altre piattaforme di informazione (INTERNET), sono nati anche concorrenti (e molti nel frattempo sono saltati) che fanno solo questa attività (e per questo lo fanno sicuramente meglio di un operatore di TLC), senza poi parlare del costo esoso che deve sostenere chi chiama questo servizio.
Di fronte a questo scenario è veramente disumano e razzista appellarsi al 4% delle chiamate cui rispondono i carcerati (stiamo parlando se non ricordo male di due moduli composti  complessivamente da circa una trentina di carcerati, a fronte di un reparto che oggi occupa poco più di 600 lavoratori).

Non solo per Telecom era chiarissimo già tanti anni fa che questo servizio (in costante rimessa economica) non aveva futuro, ma anche per noi della SLC-CGIL (unitamente a FISTel e UILCOM) lo scenario era purtroppo chiarissimo e disperato. Le timide ipotesi di rilancio del servizio erano delle chimere. Cosa fare di concreto al cospetto di uno scenario tale?

Da un lato Telecom poteva e potrebbe tuttora benissimo procedere per Legge a licenziamenti collettivi venendo a mancare il lavoro, dall’altro lato il Sindacato non può ovviamente accettare un’impostazione simile, in particolare perché siamo all’interno di un’azienda dove le possibilità di riconversione professionale ci sono (c’erano molto di più in passato, ma…).
Con lucidità e lungimiranza il Sindacato confederale (SLC FISTel UILCOM) ha battuto da sempre su questo tasto.

E’ in atto da anni un confronto/scontro con Telecom (risaliamo agli inizi del 2009. Vi ricordate le 470 lettere di licenziamento inviate a casa ai lavoratori della DA/ 1254?) che ha visto i lavoratori Telecom scioperare e manifestare anche a Roma e successivamente, in virtù della forza consegnata al Sindacato dai lavoratori e delle nostre ragioni, sottoscrivere diversi accordi sindacali con Telecom sempre più stringenti, fino all’accordo del 27 marzo 2013 in cui è previsto, tra le altre cose, che questi lavoratori non possono essere comunque licenziati.
Vi rammento anche l’intervista rilasciata al SOLE 24ORE del dott Migliardi (responsabile del personale) datata 25 luglio 2009, in cui sosteneva che questi lavoratori non erano nella maniera più assoluta riconvertibili professionalmente, quindi l’unica prospettiva era il licenziamento.

Su questo punto abbiamo invece giustamente insistito e grazie alla nostra azione diverse riconversioni professionali si sono fatte nel recente passato (in ambito tecnici esterni) e, a seguito gli accordi del 27 marzo 2013, altre se ne stanno facendo e se ne faranno, anche se purtroppo le resistenze sono tante comprese anche quelle di qualche collega del 1254.

Per citare ad es. Bologna è stato previsto che 6 lavoratori del 1254 (tutti quelli rimasti in sala, in quanto gli altri sono telelavoristi) sarebbero dovuti passare nel reparto  LARGE ACCOUNT di Bologna (tenete presente che chi oggi lavora al 191 sarebbe felicissimo di passare in LARGE ACCOUNT), ma solo uno di questi colleghi ha accettato il trasferimento. Senza gettare la croce addosso ai colleghi che hanno rifiutato (alcuni anche con motivazioni serie) è indubbio che ciò è un problema che va risolto e probabilmente l’azienda procederà con dei trasferimenti coatti (verso 187 e 119).

Percorso che ovviamente ha visto anche il ricorso agli ammortizzatori sociali e in tal caso ai Contratti di Solidarietà con percentuali pesantissime, che per 4 anni è stata del 47% e per il futuro, a seguito degli accordi del 27 marzo sarà del 60% sui due anni e cioè del 30% annuo.

Questo in virtù del fatto che, senza farla troppo lunga, un anno i lavoratori del 1254 del SUD  saranno in solidarietà al 60%, mentre quelli del NORD nessuna solidarietà, l’anno successivo saranno in solidarietà al 60% quelli del NORD, mentre quelli del SUD no (in questo modo da un anno all’altro si ripartisce il poco lavoro tra NORD e SUD).

Il tutto per prendere tempo e consentire di procedere con le riconversioni professionali per le quali tanto ci siamo battuti e contemporaneamente soddisfare ancora quelle poche chiamate che giungono al servizio (con la grossa incognita che a fine anno MATRIX, che è la società esterna che affitta i servigi del 1254, potrebbe chiudere l’appalto. In questo caso non è Telecom che appalta lavoro, ma lo riceve da altra società.).

Il 30% di solidarietà è senz’altro ancora molto pesante, ma si avvicina un po’ a percentuali di solidarietà ai quali sono soggetti altri colleghi Telecom, che però lavorano in reparti che non hanno nemmeno lontanamente i problemi strutturali del 1254.

Di fronte a tutto ciò…. vediamo una comunicazione Snater in cui non c'è neanche un accenno di questi passaggi……… bensì una roboante rivendicazione sui buoni pasto (?).

E ci si poteva anche limitare a ciò, ma non poteva certamente mancare l’accusa che gli altri si sono scordati di tali questioni, senza farsi sfiorare dal dubbio che in una trattativa con la controparte su una questione così disperata che ha visto e lo ripeto: scioperi, manifestazioni, CdS e complessi percorsi di riconversione professionale, la scala delle priorità prevede al primo posto la conservazione del posto di lavoro e se ciò dovesse richiedere come ulteriore sacrificio la perdita temporanea di una serie di buoni pasto (fino al termine dei CdS in cui uno è a casa nei giorni di CdS, o ancor meno per il solo periodo che occorrerà per la riconversione professionale e per passare quindi in altro reparto), non pensiamo che i lavoratori abbiano dubbi.
 
Vincenzo Bellaspica coordinatore regionale Telecom.

Insomma per le questioni dirimenti ci pensa il Sindacato, per i grilli parlanti c'è lo SNATER!!!

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