CENTINAIA
DI LAVORATORI DELLE TELECOMUNICAZIONI PROTESTANO ALLA ASSEMBLEA
DEGLI INDUSTRIALI DI BOLOGNA PER DIRE NO AGLI ATTACCHI AL CONTRATTO
NAZIONALE
(vedi foto)
Lunedì
17 settembre i lavoratori delle aziende di telecomunicazione hanno
scioperato in tutta Italia per il rinnovo del loro Contratto
Nazionale, scaduto ormai da nove mesi e minacciato da provocatorie
minacce delle associazioni aziendali che arrivano anche ad ipotesi di
estromissione dal Contratto dei lavoratori dei Call Center (quasi la
metà del settore).
Il
tentativo padronale di distruggere l'unità del settore è
anacronistico e colpisce al cuore la forza del nostro contratto:
l'unità del settore è quella che ci ha permesso di stabilizzare
tanti lavoratori precari e di dare A TUTTI tutele più forti, di
progettare una sanità integrativa di settore, di controllare meglio
le commesse degli appalti, di bloccare concorrenze sleali, di
rivendicare in questo rinnovo nuove e più eque clausole sociali per
gli appalti e contro le delocalizzazioni. E' un percorso che anzi
andrebbe rafforzato ed allargato a tutti quei lavoratori di aziende
(dalla RETE all' IT) che operano di fatto nel settore.
I
lavoratori hanno dato una risposta chiara con alte adesioni allo
sciopero ed alle iniziative di lotta articolate territorialmente.
In
Emilia Romagna quasi un migliaio di lavoratori arrabbiati hanno manifestato in
mattinata davanti all'Unipol Arena di Casalecchio, dove si è tenuta
l'assemblea annuale degli industriali di Bologna.
Ai
manifestanti ha parlato il Segretario Nazionale SLC CGIL con
delega alle Telecomunicazioni, Michele Azzola.
La
mobilitazione prosegue quindi con determinazione, in preparazione del
prossimo sciopero con manifestazione nazionale già deciso per il
giorno 19 ottobre.
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