I Lampadieri

In questa notte scura, qualcuno di noi, nel suo piccolo, é come quei "lampadieri" che, camminando innanzi, tengono la pertica rivolta all'indietro, appoggiata sulla spalla - con il lume in cima. Così, il "lampadiere" vede poco davanti a sè - ma consente ai viaggiatori di camminare più sicuri. Qualcuno ci prova. Non per eroismo o narcisismo, ma per sentirsi dalla parte buona della vita. Per quello che si é. Credi.

Tom Benetollo

sabato 16 novembre 2013

telecom avanti TUTTA -comunicato unitario

La scorsa settimana abbiamo tenuto Assemblee Telecom in tante realtà dell’Emilia Romagna.
Abbiamo condiviso con le lavoratrici e i lavoratori del gruppo Telecom Italia tutte le preoccupazioni (qualcosa di più) sulla nuova “era” Telefonica in Telecom Italia.
Sono fortemente a rischio gli interessi nazionali, indipendentemente dal passaporto di Telefonica.
Non c’è solo la questione, già presente nel passato, della sicurezza delle comunicazioni del paese, che deve essere ovviamente finalmente affrontata, ma ci sono molte perplessità sulla possibilità che il settore delle TLC, da tutti indicato come uno dei settori volano per la ripresa economica in Italia e in Europa, possa disporre delle risorse economiche necessarie per lo sviluppo della RETE a banda ultralarga, come previsto dal progetto della UE che prevede entro il 2018 la copertura della nuova RETE per il 60% della popolazione (siamo circa al 14% di copertura, contro il 30% medio degli altri paesi europei).
Un ruolo fondamentale in questo progetto dovrebbe giocarlo Telecom Italia, ma riteniamo difficile che Telefonica, causa l’alto indebitamento e probabilmente lo scarso interesse, possa garantire i necessari investimenti.
E non può non essere anche un interesse nazionale la sopravvivenza di una delle pochi grandi aziende rimaste sul territorio nazionale, operante anche al di fuori dei confini nazionali.
Non è infatti solo fortemente a rischio per il futuro il perimetro occupazionale (spezzatino societario e conseguenti ricadute occupazionali), in virtù del modello organizzativo che Telefonica adotta da anni in “casa propria”, ma è anche a rischio nell’immediato la tenuta finanziaria della Telecom. Non procedendo ad una vera ricapitalizzazione (e non finta come lo è il bond convertendo sa 1,3 miliardi di EURO scaturito dal CDA del 7 novembre) di Telecom, il declassamento del debito già decretato da parte di alcune società di rating, porterà ad un sempre maggiore esborso economico che Telecom dovrà pagare in interessi per continuare a finanziare il debito (debito che non ci stancheremo mai di ricordare non frutto di bilanci negativi, ma frutto delle varie scalate societarie appunto a debito, successivamente scaricato su Telecom), mettendo in discussione la sostenibilità economica di Telecom.
Quanto scaturito dal CDA Telecom del 7 novembre conferma in larga parte le nostre preoccupazioni.
Non sono stati annunciati esuberi (e difficilmente poteva essere diversamente visto che la maggior parte dei lavoratori sono in CdS fino alla metà del 2015, ma dopo……..), ma è ben presente un mix di finanza creativa già tristemente nota nel passato di Telecom (vendita e successivo riaffitto delle torri e degli immobili rimasti), unitamente alla vendita/svendita di un asset importante e altamente remunerativo: Telecom Argentina.
E’ anche annunciato un impegno per investire circa 9 miliardi di EURO nel corso del triennio 2014-2016, senza però minimamente menzionare dove e come sarà reperita questa cifra.
Riteniamo che a questo punto l’unica soluzione percorribile sia quella di riportare le TLC sotto il controllo pubblico, garantendo l’unicità aziendale di Telecom e gli investimenti.
Consci che per la portata degli interessi in campo e per i potenziali rischi, il solo Sindacato e i lavoratori non sono in grado da soli di sostenere tale peso, abbiamo provveduto quindi sin da subito, oltre a sensibilizzare i mezzi di informazione/l’opinione pubblica, a coinvolgere la Politica e le Istituzioni pubbliche a tutti i livelli.
A livello regionale si è dato corso a più incontri informativi con i Parlamentari eletti sul territorio.
A livello nazionale si è proceduto alle audizioni c/o le Commissioni Parlamentari Trasporti/TLC di Camera e Senato, unitamente alla partecipazione e organizzazione di incontri pubblici sul tema e si è richiesto (unitamente alle Confederazioni CGIL CISL UIL) a più riprese un incontro con il Governo, che sciaguratamente ad oggi non ha ricevuto nessuna risposta.
Unitamente ai lavoratori del nostro territorio riteniamo a questo punto non più eludibile e indispensabile l’apertura di una vertenza e di una mobilitazione nazionale.
La situazione è complessa ed in uno stadio molto avanzato, ma è ancora fluida e si può (si deve) quindi ancora condizionare gli eventi.

Bologna, 18 novembre 2013



Le Segreterie Regionali E.R.

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